Janek Gorczyca

Storia di mia vita

Janek Gorczyca è arrivato nel 1992, poteva andare in Finlandia ma ha scelto l’Italia e non è più ripartito. Non ha mai una casa fissa, dorme tra le strade di Roma ovunque sia possibile, edifici occupati, marciapiedi davanti ai negozi, cartoni stesi in terra sotto un balcone che ripara dalla pioggia. Si può definire Janek in molti modi, barbone, clochard, homeless, senza fissa dimora, vagabondo, ma è tutto e il contrario di tutto. Parla diverse lingue, è un ottimo fabbro e il lavoro non gli manca, ha una compagna, un cane, è giunto in Italia dopo essere stato in Afghanistan, aver vissuto la caduta dell’impero sovietico, le lotte per la nascita della nuova Polonia. Racconta ogni cosa, Janek, in una lingua non sua, nell’italiano appreso in strada e tra la gente, affinato nelle trattative quotidiane, nelle schermaglie con le forze dell’ordine, nelle discussioni con i medici degli ospedali, nelle notti passate tra amici e nemici di ogni provenienza, accanto a cittadini che lo aiutano con affetto oppure lo considerano una minaccia per il decoro delle loro esistenze...
Storia di mia vita (Sellerio, 2024), è la storia di uno dei sopravviventi protagonisti del libro di Girolamo Grammatico e farà da contrappunto alla sua presentazione a Villagrande Strisaili.

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